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PLANAVAL E CHEZ-LES-ROSET

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“Il Buon Dio prima creò Planaval e soddisfatto del risultato… creò il mondo”.
L’alta considerazione del proprio villaggio che dimostrano i plan-alèn la possiamo riassumere in questa battuta che gli abitanti sono soliti esprimere.
In effetti la posizione del villaggio sito a 1.557 metri di quota, ai piedi del Ruitor ed ai margini del vasto pianoro che gli ha conferito il toponimo, è d’impatto e particolarmente gradevole, soprattutto se messa in relazione con i ripidi scorci che offre la prima parte della Valgrisenche e che offriva ancor più nei tempi passati quando la stretta strada passava presso Le Gran-z-Ichelì (gradoni a strapiombo sulla torrente di Valgrisenche di fronte alla rupe di Montmayeur) e si inerpicava nella zona detta La Confechón.
L’altra peculiarità di Planaval è rappresentata dal forte senso di appartenenza alla comunità di villaggio che caratterizza i plan-alèn.
Ciò anche in considerazione del fatto che la frazione, lontana dal capoluogo ma anche da Leverogne e legata ai problemi della viabilità soprattutto invernale, nel corso dei secoli si organizzò in comunità autonoma, seppur i suoi membri possedessero dei beni nei villaggi siti più in basso e vi si recassero per svolgere i lavori stagionali legati all’agricoltura e all’allevamento
A Planaval, nel 1753, grazie all’interessamento del barone Claude Louis Bloney, fu fondata una rettoria e numerosi rettori vi si stabilirono nel corso degli anni sino al 1932.
Oltre ai servizi religiosi, il rettore era tenuto ad insegnare ai bambini del villaggio dal 30 novembre alla vigilia di Pasqua.
A Planaval più recentemente “fecero scuola” dei maestri e delle insegnanti laici e la tsambra de l’ecoulla situata sopra la sacrestia della cappella accolse gli ultimi alunni nel 1962.
Il villaggio disponeva di una caratteristica latteria posta sotto un grande masso, il cui uso fu regolamentato nel 1877, di un mulino e di un forno: edifici che possiamo ancora ammirare e che sono stati restaurati nel corso del 2012.
Per un periodo il villaggio di Planaval fu addirittura dotato di un ufficio postale.
Una consorteria di antichissime origini amministrava ed ancor oggi amministra i beni che in tempi immemori erano stati infeudati a favore della comunità e che furono riscattati alla fine del Settecento, nel periodo di affrancamento dei censi.
Le famiglie del villaggio possedevano, pro quota, anche l’alpeggio di L’Orfeuille e di Plan-Pétet che era considerato nei tempi passati una vera e propria ricchezza ed anche oggi è gestito dall’omonima consorteria
Al cosiddetto quartier dessous ou de Planaval, inoltre, era di fatto riservato un seggio nel consiglio comunale.
Fra le case di Planaval, spicca in modo particolare la cappella a pianta ottagonale dedicata a San Bartolomeo che, come la vediamo oggi, è frutto della ricostruzione effettuata all’inizio del XX secolo.
Il nuovo edificio fu benedetto il 14 settembre 1910 dal parroco di Arvier, don Bochatey, alla presenza di 12 sacerdoti fra i quali l’abbé Joseph Marie Trèves, rettore di Planaval.
L’edificio esisteva già nel 1332. Nel 1484 gli abitanti del villaggio fondarono una confraternita per provvedere alla manutenzione dell’edificio ed alla retribuzioni delle funzioni religiose: ogni famiglia doveva contribuire con “une quartaine de blé, une quartaine de fromage et quatre livres de fromage”.
A Planaval, su di una roccia montonata che domina il corridoio della Valgrisenche, sorge il quarto castello del Comune di Arvier ad essere citato, in ordine di tempo, dalle fonti (dopo Rochefort, Montmayeur e La Mothe).
Il castello fu costruito intorno al 1312 su commessa di Rodolfo d’Avise.
Costituito da un unico corpo di fabbrica di pianta rettangolare dell’area, l’edificio racchiudeva tre ambienti: con trent’anni di anticipo rispetto al castello di Ussel, il maniero di Planaval può considerarsi il primo esempio di castello “monoblocco” costruito in valle.
Nei pressi del castello si trova il piccolo nucleo di Chez-les-Roset, che ricorda la famiglia Roset, estintasi nel Comune di Arvier.
I plan-alèn riconoscono a Chez-les-Roset il primato del villaggio più bello del mondo…. in quanto i suoi abitanti possono ammirare, in tutta la sua bellezza, Planaval che gli sta di fronte!
Da ormai da molti decenni, l’Hotel Paramont di Planaval accoglie numerosi amanti della montagna che, d’inverno, possono sciare sulla bellissima pista di fondo.

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Fonti:    
Ambroise Roux, La Paroisse d’Arvier, Imprimerie Catholique, Aoste 1910.
Pro Loco di Arvier, Le Conte d’eun cou, Imprimerie valdôtaine, Aoste 1995.
AA.VV., Arvier, Una comunità nella Storia, Musumeci editore, Quart 2004.
AA.VV., Planaval, Histoire, mémoire et traditions d’une petite communauté, LeChâteau, Aoste 2009.
AA.VV., Baise-Pierre, Entre histoire et souvenir, Tipografia Marcoz, Morgex 2011.