13 settembre 2011
Testimonianze del 13 settembre 1944
Roberto, Camillo, Dionella e Raymond per una mattina sono tornati fra i banchi di scuola: una scuola, per certi versi, molto diversa rispetto a quella che hanno vissuto parecchi anni fa, ma che li ha accolti come se l’avessero appena lasciata.
In occasione dell’anniversario dell’eccidio nazi-fascista avvenuto a Leverogne il 13 settembre 1944, l’Amministrazione comunale ha, infatti, ritenuto importante far sì che alcuni Arvelèn che hanno vissuto quei tristi momenti potessero fare partecipi i bambini delle scuole dei loro ricordi.
Nell’ambito del programma scolastico di storia della nostra comunità, così ben strutturato dalle maestre, è stato, pertanto, individuato nel primo giorno di scuola un momento di incontro con le classi quarta e quinta che il giorno successivo hanno partecipato alla celebrazione in ricordo delle vittime.
Roberto, che all’epoca aveva quattordici anni e che quel giorno partì in bicicletta verso Aosta alla ricerca del Segretario Politico Glarey, affinché intercedesse con il Federale, ha introdotto l’incontro descrivendo, con dovizia di particolari, cosa accadde quel tragico giorno e che portò all’uccisione di tredici innocenti ed all’incendio di Leverogne, Chez-les-Garin e Rochefort.
Raymond, invece, ha ricordato la sua esperienza di bambino di sei anni che, dopo il decesso del padre avvenuto prematuramente nel 1940, si dovette confrontare con la tragica morte del fratello maggiore Antoine: un ragazzo di vent’anni, svelto ed allegro con tanta voglia di vivere che fu strappato ai suoi cari dopo essere stato picchiato e prelevato dai fascisti.
Anche Giuseppe (Henri), trentasettenne, brigadiere dei vigili del fuoco e padre di tre bambini, rispettivamente di 12, 7 e 6 anni, fu fucilato quel triste giorno.
E fra quei bambini c’era anche Camillo che ha ricordato il dramma che ha colpito la sua famiglia, ripercorrendo il cammino che da Diémoz di Verrayes, dove stava presso uno zio sacerdote, lo riportò a Leverogne: incredulo per la morte del padre.
I ricordi relativi alle case bruciate di Chez-les-Vection, ai tetti che sprofondano ed agli spari alle finestre sono stati rivissuti da Dionella con gli occhi di una bambina di 7 anni che con la nonna si allontana precipitosamente dalla casa che poi fu divorata dalle fiamme.
Per questo toccante momento un grande ringraziamento va, oltre alle maestre che hanno coordinato la mattinata ed ai bambini che sono stati molto attenti, ai nostri quattro testimoni per la loro grande disponibilità e cortesia.
Ricordiamo, oltre ad Antoine Glarey ed a Giuseppe (Henri) Godioz, Casimiro Bertin, Emilio Clusaz, Ernesto Cuc, Luigi Chiudinelli, Serafino Duc, Gaetano Gallo, Valeriano Glarey, Enrico Peretti, Giuliano Pellissier, Almerigo Pertile e Giuseppe Ravet: le tredici vittime di quel lontano settembre.