Arvier capoluogo e frazioni

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All’uscita della galleria di Mecosse, il panorama si apre ed una bella cartolina si presenta all’occhio dell’automobilista che percorre la Strada Statale 26.
E’ il biglietto da visita del capoluogo di Arvier: il castello La Mothe sul promontorio roccioso, la chiesa parrocchiale di San Sulpizio con il suo campanile quattrocentesco, il santuario di Rochefort in lontananza ed il ghiacciaio del Rutor come quinta scenografica.
Il castello di Arvier fu edificato dai nobili de Arverio: alla fine del Duecento, l’unica erede della famiglia, sposandosi con il cavaliere savoiardo Aymar de La Mothe, lo portò in dote.
Il maniero passò poi alla nobile famiglia d’Avise per il tramite di Jeannette de La Mothe che, secondo lo storico Jean-Baptiste de Tillier, sposò Pierre d’Avise nella seconda metà del XIV secolo.
Per secoli, il castello rimase in possesso degli Avise per poi passare, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, tramite alleanze matrimoniali, ai Lostan ed ai nobili Sarriod de La Tour. Alla metà del Settecento, il castello non era già più abitato e versava in stato di degrado.
Le prime notizie che abbiamo della parrocchia di Arvier risalgono, invece, al 1206, quando risulta dipendere direttamente dall’Ospizio del Piccolo San Bernardo.
Oltre un secolo più tardi, nel 1345, la parrocchia di Arvier passa alle dipendenze dirette della Prevostura di Saint-Gilles di Verrès.
Alcune fonti non documentate affermano che durante fase più antica della storia della parrocchia – che sino al 1393 comprendeva anche tutta la Valgrisenche – la sede della chiesa principale si trovasse presso l’antico borgo di Leverogne.
Ma è solo oltre la metà del Trecento che le fonti più sicure collocano la fondazione della cappella di Leverogne, sotto il patronato della Natività della Vergine, mentre la chiesa di Arvier sarebbe preesistente.
Le prime notizie documentali sullo stato della chiesa e dei suoi arredi le troviamo nei verbali delle visite pastorali del 1414, 1416 e 1420.
In tali verbali, il Vescovo invita il curato a demolire il muro vicino alla fonte battesimale, a smantellare “la rupe”, a rifare i solai ed a riparare la tribuna che stava per crollare.
Viene segnalato anche il cattivo stato del campanile: la cella campanaria era precaria e la cuspide minacciava addirittura di crollare.
Probabilmente fu a seguito di questi problemi che il campanile venne rinforzato, forse alzato, e venne rifatta l’attuale cuspide: bella piramide a quattro lati accantonata da quattro gugliette minori, costituenti quasi un unicum in Valle.
Nel 1680, grazie all’intervento del parroco Jacques Ferrod, nativo del borgo di Arvier, si decise di procedere alla costruzione di una nuova chiesa in sostituzione dell’antico edificio, vecchio ormai probabilmente di sei secoli.
I lavori furono portati a termine nel 1701 e, nel 1717, fu realizzato, ad opera dei fratelli Gilardi, l’altare maggiore che ancor oggi attira la vista del visitatore. Verso la metà del XIX secolo si procedette alla costruzione della cupola e delle due sacristie.
L’ultimo intervento di ristrutturazione complessiva è avvenuto nel corso degli anni Sessanta del XX secolo.
Di fronte alla parrocchiale troviamo la cappella dedicata a San Giuseppe che venne costruita dalla Confraternita del Santissimo Sacramento nel 1644 sul terreno donato dal nobile Mathieu de Lostan. L’edificio è stato completamente ricostruito nel XIX secolo.
Da anni tale edificio non è più destinato al culto e, in seguito al completo restauro curato dall’Amministrazione comunale, la chapelle Saint-Joseph è sede di mostre estive e di manifestazioni culturali.
Sulla piazza della chiesa, intitolata al martire della resistenza Emile Chanoux, si trova anche la casa parrocchiale e l’immobile che sino al 1937 ospitò il municipio e che in origine era la sede della Confraternita del Santo Spirito.
A seguito di restauro, tale edificio, dal caratteristico voltino sotto il quale passa la cosidetta poyà de Sènt-oo, è stato destinato dall’Amministrazione a sede dello sci-club Corrado Gex.
Nei pressi della chiesa, in alto, si trova la microcomunità per anziani, realizzata negli anni Ottanta dove sorgevano le vecchie scuole, e, in basso, l’area verde comunale.
Tale area dispone di un campo sintetico di calcetto, di un laghetto, di una zona giochi e di un bar aperto nei mesi estivi. Tutta la zona è coperta dal collegamento gratuito wi-fi.

Inoltre, nel capoluogo di Arvier si trovano, in un unico complesso costruito recentemente a seguito di un progetto di riconversione dell’area delle vecchie casermette militari, la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, la sala polivalente e la biblioteca comunale.
Recentemente, nei pressi dell’immobile, è stata realizzata un’autorimessa interrata.
Al piano terreno dell’edificio che dal 1937 al 1976 ospitò il municipio e la biblioteca e che ancor prima fu sede dell’antico “Albergo Italia”, si trova invece lo sportello di un istituto bancario.
Nel 1976, il municipio è stato, infatti, trasferito in un nuovo fabbricato costruito all’ingresso del capoluogo: al piano terra è ospitato l’ufficio postale.
Negli anni Novanta, il nuovo municipio è stato affiancato da un altro edificio: qui sono ubicati gli ambulatori medici, la farmacia e la sala consigliare.
Dal 2010 per valorizzare l’antico borgo di Arvier l’amministrazione comunale ha istituito la zona pedonale, che ospita una mostra itinerante a cielo aperto.

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Fonti:  
Ambroise Roux, La Paroisse d’Arvier, Imprimerie Catholique, Aoste 1910.
Pro Loco di Arvier, Le Conte d’eun cou, Imprimerie valdôtaine, Aoste 1995.
AA.VV., Arvier, Una comunità nella Storia, Musumeci editore, Quart 2004.
AA.VV., Planaval, Histoire, mémoire et traditions d’une petite communauté, LeChâteau, Aoste 2009.
AA.VV., Baise-Pierre, Entre histoire et souvenir, Tipografia Marcoz, Morgex 2011.