Rochefort

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Il villaggio di Rochefort è posto al riparo di un promontorio, un tempo fortificato, che domina la valle ed il borgo di Leverogne.
Su quello sperone roccioso anticamente sorgeva il castello di Rochefort, conosciuto anche come castello di Leverogne, che fra i quattro castelli presenti sul territorio di Arvier è quello documentato in date più antiche.
Nel 1191, il castello esisteva già ed era detenuto illegalmente da Tommaso I di Savoia che nello stesso anno provvedette a restituirlo al legittimo proprietario, il vescovo di Aosta, a condizione che i propri sudditi, oltre a quelli del prelato, potessero rifugiarsi in caso di pericolo.
Nel corso dei secoli, il castello, con finalità prettamente difensive data la sua posizione all’imbocco della Valgrisenche, fu infeudato alla nobile famiglia di Avise e venne costantemente presidiato da una guarnigione.
Alla metà del XVIII secolo, il castello risultava abbandonato ed in rovina.
Nel 1881, per volontà degli abitanti di Rochefort, unico villaggio che non disponeva di un luogo per il culto, e grazie all’incoraggiamento dell’allora parroco Grappein e dell’abate Ambroise Roux, venne affidato all’architetto Giuseppe Lancia l’incarico di progettare una cappella.
Nel 1883, sulle rovine dell’antica fortezza, il santuario dedicato alla Madonna Ausiliatrice fu terminato e lo stesso anno venne benedetto dal Vescovo di Aosta Monsignor Duc.

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Nel 1900, lungo il sentiero di accesso, furono realizzati cinque piccoli oratori dedicati ai misteri dolorosi e nel 1906, sulla facciata, fu installata una piccola lampadina per renderlo visibile anche nella notte.
Recentemente il santuario è stato dotato di illuminazione notturna: dall’uscita della galleria di Mecosse, sino all’entrata della galleria di Leverogne, il santuario illuminato accompagna la vista di coloro che transitano sulla strada statale in direzione Courmayeur.
All’epoca della costruzione della cappella, a Rochefort abitavano circa 100 persone e vi era una piccola scuola.
Fra le due guerre, i corsi venivano però tenuti alternativamente presso l’edificio scolastico del villaggio o presso la scuola di La Ravoire: un anno nel villaggio più basso e l’anno successivo nel villaggio più alto.
Il 13 settembre 1944, “l’antico villaggio fortificato” di Rochefort che aveva passato indenne guerre ed invasioni fu incendiato dalle camicie nere del battaglione IX settembre, distaccate a Leverogne: quasi tutte le case furono incendiate.
Grazie al duro lavoro dei rotsefaèn, il villaggio fu interamente ricostruito ed oggi è abitato da parecchie famiglie che da alcuni anni hanno ripreso a festeggiare la festa patronale.

Fonti:  
Ambroise Roux, La Paroisse d’Arvier, Imprimerie Catholique, Aoste 1910.
Pro Loco di Arvier, Le Conte d’eun cou, Imprimerie valdôtaine, Aoste 1995.
AA.VV., Arvier, Una comunità nella Storia, Musumeci editore, Quart 2004.
AA.VV., Planaval, Histoire, mémoire et traditions d’une petite communauté, LeChâteau, Aoste 2009.
AA.VV., Baise-Pierre, Entre histoire et souvenir, Tipografia Marcoz, Morgex 2011.