Grand-Haury

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Il primo edificio che incontriamo giungendo al Grand-Haury, a parte La Cascina (antico edificio agricolo alle dipendenze del castello di Montmayeur), è la cappella dedicata a Santa Maria Maddalena, citata per la prima volta in un atto notarile del 1362.
L’attuale edificio risalirebbe però al 1473.
Una leggenda tramandata dagli anziani del villaggio racconta che, molti secoli fa, si trovavano all’interno della cappella due vecchie statue che rappresentavano Sant’Ilario e Santa Barbara.
Erano molto malandate e gli abitanti del villaggio le avevano poste fuori dell’edificio senza particolare cura in quanto le volevano sostituire con delle nuove.
Alcuni bambini le presero per giocare e le trascinarono nel fango legandole con delle corde. All’istante iniziò a piovere, come mai la gente del villaggio aveva visto: si udivano anche dei tonfi inspiegabili. Le acque fuoriuscirono dal torrente: allora gli abitanti si resero conto della loro imprudenza, presero le statue, le lavarono e le riposero al loro posto.
Piovve sino all’alba e poi di colpo smise, allora gli abitanti andarono a controllare cosa avessero potuto causare quei tonfi. A monte del villaggio, nel bosco, videro sulla parete rocciosa delle grosse crepe mai viste prima che ancor oggi si possono notare: il villaggio aveva rischiato di essere travolto.
Il Grand-Haury è caratterizzato per la posizione delle sue case lungo un asse che dalla cappella va verso il mulino, passando lungo il forno che è stato recentemente restaurato e che viene utilizzato anche per momenti conviviali.
Le abitazioni sono quasi state tutte ristrutturate con attenzione e gusto ed alcune ospitano delle attività turistico-ricettive che portano numerose persone nel villaggio dove,  in estate, si trasferiscono numerose famiglie del comune.
Prima del villaggio, sotto la strada comunale, vi è un’antica segheria ad acqua di proprietà della famiglia Pontal, mentre nei pressi della frazione, su di uno sperone roccioso, sorge l’antico castello di Montmayeur, dall’aspetto, più che di un castello residenziale, di un recinto fortificato con funzione militare.
Il castello fu fondato nel 1271, quando Anselmo e Aimone d’Avise ricevettero da Filippo di Savoia il permesso per la sua costruzione.
Tale data è confermata dalle recenti risultanze delle rilevazioni dendrometriche effettuate su campioni lignei prelevati sia nel torrione che nelle mura di cinta.
Caratteristico è il coronamento merlato a coda di rondine della torre che misura circa 12 metri di altezza con muri spessi più di 2 metri: la porta d’ingresso si trova a livello del primo piano.
Il castello, che per la sua collocazione geografica  è uno dei più suggestivi della Valle d’Aosta, fu poi ceduto ai Savoia nel XIV secolo, per essere poi infeudato agli Avise ed essere progressivamente abbandonato.
Oggi il castello è di proprietà privata e talvolta, nei suoi pressi, si avventurano i cercatori dell’antico tesoro che si narra fu nascosto dal Signore di Montmayeur.

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Fonti:  
Ambroise Roux, La Paroisse d’Arvier, Imprimerie Catholique, Aoste 1910.
Pro Loco di Arvier, Le Conte d’eun cou, Imprimerie valdôtaine, Aoste 1995.
AA.VV., Arvier, Una comunità nella Storia, Musumeci editore, Quart 2004.
AA.VV., Planaval, Histoire, mémoire et traditions d’une petite communauté, LeChâteau, Aoste 2009.
AA.VV., Baise-Pierre, Entre histoire et souvenir, Tipografia Marcoz, Morgex 2011.