Resoconto Mostra Pellissier

La passione per la scultura nasce quasi casualmente in lui quando, appena dodicenne, frequenta il collegio dei salesiani a San Benigno Canavese dove impara tecniche e materiali che ha a sua disposizione sentendo come il modo migliore di utilizzare il suo tempo sia proprio la scultura che evolve in un gesto naturale. Qualche anno dopo si trasferisce a Torino dove di giorno lavora in un atelier di intaglio su mobili e alla sera frequenta una scuola di indirizzo accademico. Risalgono a quell’epoca le sue prime significative opere.
Il percorso artistico di Pellissier è sempre stato animato dal desiderio di evitare per quanto possibile la ripetizione dei soggetti, delle forme e degli stili. L’artista dice di essere orgoglioso di essere valdostano, ma questo non gli ha impedito artisticamente di far sì che i suoi progetti provenissero dalla cultura e dall’ambiente valdostano come da quelli del resto del mondo. Lo spirito creativo dell’autore è passato da personaggi di noce, di castagno, di cirmolo a sculture bronzee sempre pervaso dal desiderio di rinnovarsi, da un originario entusiasmo e da un sentimento di comunione con la sua opera, con l’ambiente circostante e con le persone che ne fanno parte.
Franco Pellissier è senza dubbio uno dei più noti protagonisti dell‘artigianato di tradizione valdostano e uno tra i suoi interpreti più rinomati, grazie alle sue sculture particolarmente apprezzate dal pubblico. Nella restaurata cappella sconsacrata di San Giuseppe ad Arvier, paese natio, lo scultore presenta una mostra che ripercorre l‘evoluzione della sua ricerca e dei temi a lui cari. Pellissier ha testimoniato nel tempo l’attaccamento al suo paese realizzando il monumento dedicato a Corrado Gex, presso il Municipio, e le sculture di Bacco e di Maurice Garin, visibili sulla rotonda d’ingresso del borgo.
La mostra inaugurata venerdì 22 luglio, alla presenza di un folto numero di amici e di estimatori dell’artiste du pays, presenta una trentina di opere in legno ed alcune in bronzo di cui due collocate in esterno, così da ripercorrere il percorso artistico di Franco Pellissier dagli inizi della sua carriera ad oggi e da seguire l’evoluzione della sua ricerca, a seconda anche dei materiali utilizzati.
Il presidente del comitato di gestione della Biblioteca Elide Sage ha ripercorso la carriera artistica di Pellissier e testimoniato la profonda stima e riconoscenza che la comunità di Arvier prova nei confronti dello scultore.
Il sindaco di Arvier Mauro Lucianaz lo ha, invece, ringraziato ed elogiato per il suo grande attaccamento alla comunità di Arvier, alla sua gente e alla sua storia. Il primo cittadino ha poi ricordato la molteplicità di opere commissionate negli a Pellissier dalle precedenti amministrazioni, opere che hanno sempre saputo testimoniare aspetti fortemente rappresentativi delle peculiarità del nostro piccolo comune.
Franco Pellissier non ha mai dimenticato la tragedia personale e dell’intera comunità di Arvier che nell’ormai lontano 13 settembre 1944 fu teatro dell’eccidio nazista di Leverogne. Franco, infatti, è figlio di una delle vittime di quell’atto barbarico che sicuramente ha segnato il suo futuro e condizionato pesantemente la sua sensibilità di artista e di uomo. E’ per questo motivo che in occasione dell’edizione numero 1011 della Fiera di Sant’Orso dello scorso gennaio ha voluto realizzare, dopo anni di preparazione e studio, un bassorilievo in memoria dei caduti e delle loro famiglie, ma anche a testimonianza della profonda e indelebile ferita lasciata nei cuori degli abitanti di Arvier che, anche a distanza di vari decenni, non vogliono dimenticare. Animato da grande sensibilità e umanità Pellissier ha donato l’opera, esposta in occasione della mostra tra le altre creazioni dell’artista, alla nostra comunità e definitivamente collocata nella cappella di Leverogne dedicata a San Gottardo.
Emozionato ma felice dell’invito ricevuto dall’Amministrazione Comunale, l’artista ha illustrato la tecnica utilizzata per la realizzazione di alcune delle opere esposte e l’ispirazione che lo ha mosso nelle sue creazioni; ha tenuto, infine, a sottolineare come sia da sempre profondamente fiero e riconoscente nei confronti del comune di Arvier il quale, con totale fiducia, in questi anni gli commissionato diverse opere che sono a pieno titolo entrate a far parte del nostro patrimonio storico e culturale.
Fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e sapientemente allestita in collaborazione con la Biblioteca locale, la personale del bravo ed eclettico scultore valdostano sarà aperta fino al 21 agosto 2011 dalle 16:30 alle 20:30 con chiusura settimanale di lunedì.

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